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QUEI ‘DUETS’ DI BARBAROSSA, E LA MUSICA E’ LIBERA

Quindici duetti con alcuni dei più grandi artisti italiani che hanno prestato la loro voce al progetto discografico di Luca Barbarossa ovvero “Radio DUEts Musica Libera”, uscito il 6 novembre scorso su etichetta Margutta 86 e distribuito da Sony Music per celebrare i vent’anni di “Libera – Associazioni nomi e numeri contro le mafie” diretta da don Luigi Ciotti e devolve il ricavato delle vendite a favore della riqualificazione di beni confiscati in Calabria. A lanciare l’iniziativa, oltre un concerto-evento all’Auditorium Parco della Musica a Roma il 26 dicembre, una serie di presentazioni dell’album in tutta Italia tra cui Genova: il cantautore romano è oggi alle 18 presso La Feltrinelli in via Ceccardi coadiuvato da Neri Marcoré in qualità di moderatore/spalla per raccontare il percorso e il perché della realizzazione del disco composto da 15 tracce e realizzato con svariati artisti ospiti di Radio2 Social Club, la trasmissione che conduce insieme ad Andrea Perroni e alla Social Band diretta da Stefano Cenci tutti i giorni su Rai Radio2 da 6 anni a questa parte esplorando il meglio della scena musicale, teatrale e cinematografica italiana. In questa idea di musica come incontro e testimonianza al fianco di Don Ciotti – “Una saldatura tra l’etica e l’estetica, tra il bene e il bello in cui la musica è movimento, riflessione, emozione, un modo per conoscere e per conoscersi, prendere coscienza e dare speranze ai giovani, per essere cittadini responsabili e non cittadini a intermittenza”, ha dichiarato il sacerdote – troviamo l’eccellenza del panorama musicale italiano degli ultimi anni, da Francesco De Gregori a Edoardo Bennato, Giuliano Sangiorgi (Negramaro), Fiorella Mannoia, Alex Britti e Alessandro Mannarino, Malika Ayane, Gianni Morandi, Fabrizio Bosso, Mario Biondi, Chiara Civello, Luca Carboni, Ron, Simone Cristicchi e i compianti Franco Califano e Lucio Dalla.

Barbarossa, ha messo in piedi un progetto che è quasi una colonna sonora e un inno per ‘Libera’, pure grazie alla sua esperienza radiofonica ai microfoni di Radio Due Rai.
“Devo dire che questa realtà in 6 anni è cresciuta grazie alla generosità degli ospiti in una sorta di club ove le persone si incontrano e si divertono proprio perché la radio ti permette di farlo. La parola ‘condivisione’ assume un senso ancora più preciso e sono grato agli artisti e ai colleghi intervenuti e che con me hanno realizzato puntate particolari. Il disco non fa altro che catturarne lo spirito che si respira, come il duetto con Gianni Morandi o De Gregori e mi sembrava giusto dargli una finalità ‘nobile’ oltre a quella commerciale: avendo un rapporto continuo con Don Ciotti non solo per via del mio percorso artistico ma anche per quello sportivo nella Nazionale Cantanti e ricorrendo il ventennale di Libera, ho deciso di sostenere il progetto di recupero su un bene confiscato nella Locride che diventerà un centro polivalente per i giovani ove svolgere anche tanta attività musicale, quindi gli incassi di questo album andranno per questa realtà. E’ un bel messaggio, la musica che porta altra musica in un territorio bello quanto difficile e ferito”.

Alla Feltrinelli di Genova torna insieme a Neri Marcoré.
“Sfrutto il fatto che Neri è spesso al Teatro dell’Archivolto a preparare uno dei suoi tanti spettacoli nati proprio nella vostra città. Lui è un compagno di viaggio straordinario di questi ultimi anni, ha visto nascere il “Social Club”. In più il ‘ragazzo’ ha varie attitudini, è un grande cantante e chitarrista e mi sembrava carino averlo con me a Genova”.

Il disco è stato registrato in presa diretta negli studi di Radio2, quasi artigianale.
“Volutamente artigianale. Non v’è nulla di artefatto ma tanta passione e voglia di divertirsi insieme, una fotografia di un vero live di cover importanti cantate da artisti importanti in cui tutto è possibile. Soprattutto, è il frutto di un lavoro della squadra di Radio Due Social Club e la Social Band diretta da Stefano Cenci regala un suono solido e coerente, è stata davvero preziosa”.

A riascoltare Lucio Dalla e Franco Califano ci si emoziona.
“Noi tutti ci siamo emozionati, quando ci siamo messi a masterizzare l’album siamo tornati indietro nel tempo ricordando le telefonate intercorse per preparare l’incontro in radio, le risate, i pezzi da scegliere… La loro morte è stata inaspettata e dolorosa così come quella di Pino Daniele e Jannacci”.

Don Ciotti l’ha ringraziata ‘per questa musica che fa sognare e che tiene svegli’, sottolineando che ‘soltanto insieme, coralmente, possiamo costruire dignità e giustizia in questo mondo’.
“Sono parole molte belle e profonde, impossibile aggiungere altro, nessuno meglio di lui saprebbe descrivere meglio il senso di questa iniziativa e mi ha profondamente toccato quando ha detto che fotografo lo spirito esatto, il senso etico del mestiere di fare musica. Vale per me e per chi mi ha fatto l’onore di partecipare a questo disco”.

 

La Repubblica Genova

Quei DUEts di Barbarossa, e la musica è Libera